
Matteo Mongelli
Intervista del 14 dicembre 2023
Riterrebbe Stellantis un'azienda equamente italo-francese o crede che uno Stato abbia maggiore potere negoziale?
"Facciamo due calcoli : se sommiamo il 6,5% delle quote detenute dallo stato francese attraverso Bpifrance all’8,5% dei Peugeot, capiamo che il totale in mano agli azionisti francesi equivale al 15%. Si capisce allora che non è Exor, prima azionista del gruppo col 14.4%, ad avere l'effettiva maggioranza. A questo si aggiunge la struttura del consiglio di amministrazione: su 11 membri, cinque sono di parte Fca, sei di parte Psa, tra cui Carlos Tavares, che ne è amministratore delegato. Si sa che in generale, uno Stato con una partecipazione azionaria più significativa ha una maggiore influenza nelle decisioni strategiche di un'azienda: possiamo dire che questo è proprio il caso di Stellantis".
Nel 2023, Stellantis era leader di mercato in Italia. Crede che riuscirà a mantenere la sua posizione? Quali sono, secondo lei, le principali sfide che l'azienda si ritroverà ad affrontare in Italia?
"Penso che gran parte di questo risultato sia dovuto alla 'rendita' data dalla storia di marchi appartenenti a FCA, FIAT in primis. La prima sfida, in questo contesto , sarà sicuramente riuscire mantenere vendite elevate in un periodo di forte inflazione in cui gli stipendi non crescono, il potere d'acquisto diminuisce e conseguentemente la vendita di un'auto può essere più complessa. La seconda sfida che mi viene in mente come ricercatore è il fatto che Stellantis, come tante altre aziende italiane ed europee, fa parte di un mercato in cui c'è un forte mismatch tra competenze possedute e quelle effettivamente richieste, quella che è l'expertise necessaria all'azienda per incrementare l'offerta. Non dimentichiamo infine la transizione ecologica: una vendita maggiore di autovetture elettriche, implica un approvvigionamento e supply chain completamente diversi da quelli attuali".
Considerata la sua esperienza nel settore, come crede che l'intelligenza artificiale cambiare l'automotive in Italia?
"Come lasciavo intendere prima,’impatto dell'intelligenza artificiale sarà piuttosto visibile sul mercato del lavoro . Possiamo dire l'IA rivoluzionerà il comparto produttivo automobilistico perché il suo utilizzo nella catena di montaggio non farà altro che ridurre i posti di lavoro per operai non specializzati. L’altra faccia della medaglia sarà ovviamente un incremento degli operai specializzati, incaricati di controllare il corretto funzionamento di tutta la catena di montaggio. Tuttavia: saranno maggiori posti di lavoro persi che quelli guadagnati e questo è un dato di fatto".